All’inizio del 1800 quando nessuno si sognava di fare sperimentazioni di farmaci l’omeopatia sperimentava su gruppi di persone sane le varie sostanze del regno vegetale, animale e minerale da un punto di vista “tossicologico”. Da queste sperimentazioni derivano le Materie Mediche utilizzate ancor oggi dai medici omeopatici.
Chi pretende oggi giorno di sperimentare i farmaci omeopatici con i mezzi della chimica tradizionale come si fa per i farmaci allopatici, viaggia nel medioevo della medicina perché non conosce i principi della fisica quantistica. Se si vuole trovare una spiegazione agli effetti dell’omeopatia (che funziona egregiamente anche sugli animali e sulle piante) si deve necesariamente utilizzare la fisica e non la chimica, lo testimoniano le ricerche di grandi scienziati come il premio Nobel Luc Montagnier. Basterebbe documentarsi sul “Journal of Physics” una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, leggendo “DNA, waves and water“ lavoro di ricerca condotto da due gruppi di lavoro distinti, il primo francese coordinato dal Prof. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con i tecnici e biologi Lavallè e Aissa, e il secondo tutto italiano coordinato dal fisico Prof. Emilio Del Giudice, (IIB, International Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello (Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB, Milano). Montagnier ha scoperto che alcune sequenze di DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. Lo stesso processo con cui funzionano i farmaci omeopatici e molte sostanze diluite di segnale prodotte dallo stesso organismo umano ed animale.
Ecco cosa scrive per l’appunto il premio Nobel Luc Montagnier nella presentazione del libro “Omeopatia Scienza dell’Individuo”: The scientist is in constant search. The search is never ending and it is urgent a new burst of creativity and innovation on the part of scientists and physicians of all specialties.
“The public health problems of today and tomorrow are immense and, to meet them, we must open our cooperation with other disciplines, other schools of thought.
In truth, we can even speak, in some areas, of intellectual castration or at least conformism.
This necessitates a debate right now, a spirit of openness that allows to leave space for the most revolutionary ideas.
There isn’t, in my opinion, a medicine called “official” and a second-degree medicine called “alternative” or “integrative”, but only one, the one that heals!”
Occorre uno sforzo per superare questa “castrazione intellettuale” ed avviare delle sperimentazioni serie con metodi completamente diversi da quelli tradizionali. Il problema è che la Medicina Omeopatica non costituisce un business per le grandi multinazionali del farmaco e quindi queste non hanno interesse ad investire nella produzione e sperimentazione omeopatica. In compenso hanno interesse a screditare l’omeopatia attraverso annuali campagne mediatiche che alimentano la castrazione intellettuale e l’ignoranza. Molte cose si capiranno col tempo e sarà veramente ridicolo tra qualche decina di anni rileggere i commenti negativi sulla Medicina Omeopatica i cui principi saranno fatti propri dalla scienza del futuro che viaggia verso la Medicina Vibrazione fondata sulla fisica quantistica e non sulla chimica ottocentesca.