Spesso la funzionalità e l’estetica degli organi genitali non viene presa nella giusta considerazione in quanto sopratutto la donna ha difficoltà a parlare di questo argomento anche con il proprio medico.
In prima linea vanno considerati problemi funzionali della mucosa vaginale sopratutto della donna in età menopausale con secchezza vaginale, calo del desiderio e fastidio nella penetrazione. In Italia l’utilizzo delle terapie ormonali sostitutive è poco diffuso rispetto ad altri paesi, soprattutto in seguito al timore del cancro al seno che alcune ricerche di anni fa avevano sollevato. In realtà ora si sa che solo in pochi casi la terapia sostitutiva deve essere evitata, ma che anzi questa preserva la donna da varie problematiche non solo vaginali e di calo del desiderio, ma anche di decadimento del tessuto osseo. Nel campo della medicina naturale ed integrata si ricorre a terapie con “ormoni bioidentici”. In questo ambito si distinguono in particolare due tipi di estrogeni in grado di garantire effetti positivi a livello dei vari apparati ed un’azione neutrale o addirittura di protezione sul tessuto mammario. Il primo è rappresentato dall’estriolo, utilizzato in particolare in Germania e nei paesi anglosassoni, nella forma naturale micronizzata, da solo o in associazione agli altri due estrogeni naturalmente prodotti dalle ovaie, l’estradiolo e l’estrone, in percentuali prestabilite. L’estriolo può essere considerato un estrogeno debole in grado di conservare gli effetti benefici degli estrogeni tradizionali presentando un’azione neutrale o, secondo alcuni ricercatori, di protezione sul tessuto mammario.
E’ bene comunque precisare che il termine naturale, usato per gli estrogeni naturali e per gli altri ormoni di derivazione vegetale, come il DHEA, il pregnenolone e il progesterone, è un termine improprio ed è riferito alla formulazione chimica. Tutte queste sostanze sono sintetizzate in laboratorio a partire da particolari ormoni vegetali o fitosteroli, come la diosgenina, estratta dalle patata dolce, e la stigmasterina derivata dalla soia e rese chimicamente identiche a quelle prodotte dal corpo umano.
Il DHEA, in particolare, presenterebbe numerosi benefici da attribuirsi in parte alle sue proprietà intrinseche e in parte in quanto precursore degli ormoni sessuali estrogeni e del testosterone. Oltre ai suoi effetti positivi sul tono dell’umore, sul controllo degli ormoni dello stress, nonché sui meccanismi che regolano i processi di memorizzazione, il DHEA svolgerebbe un ruolo fondamentale nella cura dell’osteoporosi, nonché nella regolazione del sistema immunitario. L’azione benefica svolta dall’ormone surrenalico sull’apparato cardiovascolare, in particolare sui livelli della glicemia e del colesterolo, risulta essere più manifesta nei soggetti di sesso maschile.
In un lavoro effettuato in Canada su animali da laboratorio, l’ormone surrenalico, se associato con un antiestrogeno, ha dimostrato di possedere una spiccata azione di protezione sulle cellule del tessuto mammario, prevenendo l’insorgenza del carcinoma. A tal proposito, l’integrazione del DHEA con i fitoestrogeni nella terapia naturale sostitutiva della menopausa, si è rivelata di grande efficacia nell’ottimizzare le funzioni dell’apparato cardiovascolare, il metabolismo del tessuto osseo nonché nell’attutire la caratteristica sintomatologia vasomotoria. Infine il DHEA, in quanto precursore del testosterone, è in grado di ripristinare un tono ottimale del desiderio sessuale, che tende a deteriorarsi frequentemente nella donna in menopausa.
Un gruppo di estrogeni più propriamente definiti naturali è quello comprendente i fitoestrogeni. Queste sostanze sono ampiamente diffuse in natura e sono dotate di una debole azione di stimolo sui recettori per gli estrogeni.
Tra i fitoestrogeni meritano di essere menzionati la genisteina, la daidzeina, la gliciteina, la biocanina A e la formononetina, ampiamente studiati in centri di ricerca di tutto il mondo. Questi sono particolarmente diffusi nella soia (3-fitoflavonoidi) e nel trifoglio rosso (4-fitoflavonoidi).
Tra gli estrogeni locali oggi si è dimostrato utilissimo il “promoestrene” con marcata attività trofica nei confronti delle mucose genitali, per la particolarità di avere un effetto esclusivamente locale con un assorbimento generale dell‘1%. Il composto applicato localmente a livello di vulva e vagina, promuove la proliferazione delle cellule epiteliali e quindi accelera i processi riparativi tissutali. Una volta ripristinata l’integrità dell’epitelio, aumentano i livelli di glicogeno, composto che funge da substrato per la flora lactobatterica responsabile del mantenimento del pH fisiologico vaginale. Il promoestrene viene applicato sulla mucosa in crema o introdotto in vagina sotto forma di capsule. Contrasta tutti i problemi di degenerazione del collagene e dell’elastina, nonché la secchezza vaginale e quindi è indicato negli stati atrofici e distrofici vulvo-vaginali e cervicali.